Fuoco di Sant'Antonio cura

 

fuoco-santantonio-cura

L’herpes zoster, più comunemente conosciuto come fuoco di Sant’Antonio, è un’infezione virale causata dal virus varicella zoster, lo stesso che causa la varicella. In effetti, il fuoco di Sant’Antonio non è altro che una riacutizzazione del virus che avviene, nella maggioranza dei casi, in soggetti che hanno superato i 40, 50 anni d’età. Si manifesta come malattia cutanea caratterizzata da vescicole a grappoli contenenti un liquido serioso molto contagioso. I sintomi più evidenti dopo la comparsa prima dei puntini rossi che in seguito si trasformano in pustole sono: bruciore, prurito, dolore acuto sull'area interessata dalle eruzioni.

 

 

Come si cura il fuoco di Sant’Antonio?

cure-fuoco-di-santantonio

L’herpes zoster compare quando il sistema immunitario del soggetto non è in grado di contrastare il virus producendo un numero adeguato di anticorpi. Dopo aver contratto la varicella, infatti, il virus varicella zoster resta latente tra i gangli nervosi del nostro organismo. La sua riattivazione e diffusione avviene in concomitanza con altri fattori quali stress fisico o psicologico, malattie immunodepressive, terapia farmacologica che comportano un generale abbassamento delle difese immunitarie.

 

fuoco-santantonio-cura-dolore

Contrastare la comparsa del fuoco di Sant’Antonio significa innanzitutto agire sulla patologia che ha provocato il calo difensivo del nostro organismo. L’herpes zoster, ad esempio, può essere campanello d’allarme che indica anche la presenza dell’AIDS. La prima cosa da fare è, dunque, valutare i fattori di rischio.

 

La terapia farmacologica

fuoco-santantonio-farmaci

Ogni efficace terapia per contrastare il fuoco di Sant’Antonio ha come punti fondamentali:

  • Bloccare la diffusione dell’infezione e la propagazione delle vescicole;

  • Ridurre il più possibile il dolore e l’infezione;

  • Sollevare il paziente dal generale senso di malessere che prova.

 

Si tende, dunque, a combinare l’azione degli antivirali che impediscono la diffusione del virus, antibiotici che impediscono l’insorgere di infezioni secondarie e antidolorifici. La cura va iniziata appena compaiono i primi sintomi e comunque mai oltre le 72 ore dalla loro manifestazione e continua per circa una decina di giorni.

 

Gli antivirali

aciclovir-herpes-zoster

Fondamentali per contrastare la diffusione dell’infezione sono gli antivirali. Il loro utilizzo inibisce la riproduzione del virus e riducono i tempi di guarigione e le eventuali complicazioni andando ad agire sulla gravità dei sintomi. Quelli maggiormente utilizzati nella cura del fuoco di Sant’Antonio sono:

  • L’Aciclovir: è l’antivirale più utilizzato nel trattamento degli herpes e delle infezioni virali. Agisce da inibitore della Dna polimerasi virale. Può essere somministrato per uso orale oppure per uso topico tramite pomate. In genere, viene somministrata una dose da 200 mg per 5 volte al giorno. Il suo uso riduce la sintomatologia e blocca la diffusione del virus;

  • Il Famciclovir: farmaco assunto per via orale che inibisce la sintesi del DNA virale. Nel trattamento dell’herpes zoster, viene prescritta una dosa di 500 mg di prodotto ogni 8 ore per un tempo di almeno 7 giorni;

  • Il Valaciclovir: molecola ad attività antivirale utilizzato soprattutto in soggetti di età superiore ai 50 anni. Ne viene somministrata una compressa da 1 grammi ogni 8 ore per 7 giorni. Il farmaco risulta particolarmente efficace se assunto entro 48 ore dalla comparsa dei primi sintomi.

 

Gli steroidi

fuoco-santantonio-cura-corticosteroidi

Insieme agli antivirali, nel trattamento del Fuoco di Sant’Antonio vengono spesso utilizzati anche corticosteroidi, un gruppo di ormoni prodotti dalla corteccia delle ghiandole surrenali. Questi ormoni hanno diverse funzioni e agiscono come regolatori di infiammazioni che colpiscono l’organismo e sono coinvolti in una certa misura anche nel sistema immunitario. Non c’è unanimità nel mondo accademico circa l’efficacia o meno dell’utilizzo dei corticosteroidi nel trattamento dell’herpes zoster, ma uno studio effettuato su alcuni pazienti ultracinquantenni ha dimostrato come l’utilizzo combinato di aciclovir e del corticosteroide porta ad una riduzione del tempo di guarigione e migliora la qualità della vita del paziente che sente ridurre il dolore causato dalla patologia. È comunque consigliato l’utilizzo di questi steroidi solo su pazienti adulti e con più di 50 anni in quanto corrono un rischio maggiore circa lo sviluppo della nevralgia post-erpetica.

 

Terapia del dolore

fuoco-santantonio-cura-tachipirina

All’azione degli antivirali spesso si associa quella degli analgesici che hanno lo scopo principale di ridurre il dolore. In questi casi si possono utilizzare farmaci da banco come il paracetamolo, la tachipirina, antinfiammatori, anestetici topici come patch a base di lidocaina. Se il dolore è avvertito come molto forte, il medico può anche decidere di prescrivere un oppioide come la morfina. Contro il prurito delle vescicole viene consigliata una crema per uso topico a base di cortisone.

 

 

Cure naturali

fuoco-santantonio-aloe-vera-rimedi-naturali

Insieme alla terapia a base di antivirali, necessaria e mai sostituibile, esistono diverse piante officinali che possono se non guarire almeno dare un po' di sollievo dal dolore del fuoco di Sant’Antonio.

Si tratta per lo più di rimedi naturali che hanno lo scopo di stimolare le funzioni del sistema immunitario e ridurre prurito e dolore. Alla base delle terapie omeopatiche e fitoterapiche, le erbe hanno caratteristiche e proprietà naturali dagli innumerevoli effetti benefici. Nella terapia del fuoco di Sant’Antonio, sicuramente sono consigliate le piante dagli effetti immunostimolanti sia come cura che come prevenzione. L’herpes zoster, infatti, tende a diffondersi nell’organismo quando un particolare periodo di stress, una cura farmacologia o altre patologie rendono le nostre difese meno efficaci.

Piante come l’echinacea e l’aloe vera hanno la capacità di stimolare le ghiandole preposte alla produzione di anticorpi. Proprio per questo, l’utilizzo di queste erbe aiuta a rinforzare il sistema immunitario e rende l’organismo meno esposte agli attacchi del virus varicella zoster.

I semi di pompelmo hanno tra le loro caratteristiche quella di essere degli antivirali naturali oltre che antibatterici. Notevoli sono anche le capacità antifungine. In fitoterapia vengono utilizzati i semi insieme alla polpa di pompelmo disidratata. L’azione di questo composto sembra riuscire a bloccare la riproduzione della cellulare limitando la loro capacità nutritiva.

Sia i semi di pompelmo che le piante immunostimolanti vengono utilizzate sotto forma di tisana o di composto da bere.

Esistono rimedi naturali per uso esterno o per uso topico che prevedono nella maggior parte dei casi l’utilizzo di oli essenziali. Il più diffuso è l’olio essenziale di tea tree: utilizzato anche in cosmetica per la capacità antibatterica e purificante, può essere utilizzato anche sulle lesioni cutanee causate dalle vescicole tipiche dell’herpes zoster.

 

I rimedi della nonna

rimedi-della-nonna-fuoco-di-santantonio

Il fuoco di Sant’Antonio è una patologia dalla lunga storia che negli anni ha impegnato nonne e mamma nella ricerca di metodi curativi e che fossero in grado di alleviare dall’intenso bruciore. Si tratta di rimedi realizzati con prodotti, oggetti, tecniche tipicamente popolari ma che si sono tramandate di generazione in generazione.

 

melissa-fuoco-santantonio-rimedi-naturali

Eccone alcuni che si possono utilizzare in tranquillità e in totale sicurezza ma che non devono in nessun caso sostituirsi alla terapia farmacologica:

  • La melissa è stata utilizzata moltissimo nel trattamento del fuoco di Sant’Antonio. Le sue note proprietà antivirali ne hanno tramandato l’utilizzo. Si può preparare un infuso e berne diverse tazze al giorno oppure utilizzare lo stesso infuso per preparare degli impacchi: con del cotone idrofilo o garze sterili tamponate l’infuso di melissa sulle zone interessate dalle vescicole;

  • Mischiando peperoncino piccante e gel d’aloe vera potete creare una crema. La capsaicina contenuta nel peperoncino ha notevoli proprietà benefiche;

  • Con una carota bollita, realizzate una piccola purea e applicatela come impacco sulle lesioni cutanee;

  • Anche l’acetosa è stata ampiamente utilizzata. In genere venivano fatte bollire due manciate di foglie in un litro d’acqua, imbevete un panno o una garza e tamponate sulle bolle;

  • I bagni con farina d’avena e amido di mais sono dei veri toccasana contro il prurito. Mescolate un pugno di farina o di amido nell’acqua e restate immersi per una ventina di minuti. Ripetete questi bagni ogni giorno, meglio se prima di andare a dormire così da riuscire a riposare meglio.